Domenica 7 marzo 2010 alle ore 17 al Teatro del Cerchio sono in scena con
Icaro e la falena, nuova produzione TDC per i bimbi dai 3 ai 6 anni realizzata con
Mario MascitelliMusiche originali di
Maurizio Soliani e
Michelangelo Flammia con la collaborazione di
Guido Ponzini luci di
Antonio CuccaroRingrazio
Roberta Gabelli per la sua presenza in fase di lavorazione e per gli scatti fotografici che vedete qui sopra, nonché
Yannick De Sousa Mendes per il sostegno costante (tecnico e morale). Un grazie anche a
tutti i ragazzi del Cerchio, che sono una bellissima squadra.
Info e prenotazioni: info@teatrodelcerchio.it - 340.5234232
Icaro e la falenaSi può parlare, in maniera semplice e poetica, di nascita, trasformazione, morte e rinascita ai bambini piccoli? Quante volte, nella condizione di adulti, ci si trova a dover, con parole comprensibili, spiegare ai nostri bambini che quella persona non c’è più o che c’è un bambino piccolo nella pancia che presto nascerà. Ci si accorge, in quel momento, che le parole da trovare non sono semplici come vorremmo e che il ciclo della vita, in tutta la sua meraviglia, è sempre un argomento delicato da trattare pur se, lo stesso, rappresenta quasi sempre un passaggio fondamentale nella crescita di apprendimento di un bambino e, per questo, merita una attenzione particolare soprattutto in presenza di una perdita affettiva improvvisa.
L’idea dello spettacolo nasce dall’unione di due storie conosciute. Quella del volo di Icaro per scappare dalla sua prigionia, dopo aver costruito il labirinto del Minotauro insieme al padre, e quella della falena che nel suo unico giorno vitale insegue la fiamma di una candela e viene consumata da quello splendido bagliore. Ne è nata così una storia di curiosità ed amicizia tra un inventore desideroso di “scappar via” dai suoi continui ragionamenti ed un bruco che presto diventerà falena e vorrà insegnargli a volare per poter raggiungere quella meravigliosa palla infuocata chiamato sole. Sarà dunque un finale triste? Assolutamente no, la storia continuerà nella stessa maniera in cui, la natura, ci permette quotidianamente di assistere al miracolo della vita.